Il tempio buddhista si fa aiutare dai manga

Tempio Ryohoji

L’abate del tempio Ryohoji, Shoko Nakazato, ha deciso di cambiare look: per cercare di invogliare di più i giovani ad avvicinarsi a questi luoghi, dal 2009 si sta facendo aiutare dai manga.
Il tempio risale al 16° secolo e il monaco capo per cercare di attirare un numero maggiore di persone – e giovani – a stringere un legame più forte con questi antichi luoghi di culto ha fatto esporre all’entrata del tempio un’insegna molto colorata e con la rappresentazione in stile manga delle divinità presenti all’interno del tempio; in particolare è possibile riconoscere Benzaiten, una dea della musica e dell’arte, con un costume rosa e una spada, e Kishibojin, dea della nascita e dei bambini, accompagnate dall’invito di “dire alla gente che i templi sono un posto divertente da visitare”.

Tempio Ryohoji abate Shoko Nakazato

L’abate Nakazato ha dichiarato che “al giorno d’oggi le nuove generazioni, anche coloro che appartengono a famiglie che hanno sostenuto finanziariamente il tempio, non vengono a visitarci tranne che per i funerali e le cerimonie commemorative. Per questo motivo volevo creare una insegna che attirasse la loro attenzione e quella degli altri cittadini che vivono in questa città pendolare”. Tuttavia la decisione non è stata semplice e lo stesso Nakazato aveva parecchi dubbi in merito: “Non ero sicuro che mettere una simile insegna per un tempio fosse la cosa giusta… L’immagine è carina, ma dà così tanto nell’occhio… ero molto preoccupato che potesse sbigottire i visitatori”.

Oltre a questo il monaco ha prodotto anche una suoneria del tempio, che include alcune parole del Sutra, un’applicazione per i cellulari che con il sutra salmodiato dall’abete e anche un CD con la versione per il karaoke, accompagnata da un personaggio manga, realizzato dall’artista Toromi, che si chiama Toro Benten.  Di questo personaggio, Baizanten,  che rappresenta la dea della sapienza e l’arte, è stata fatta una statuetta che è stata sottoposta alla cerimonia di consacrazione e viene interpretato anche da una ragazza in carne ed ossa, che ricorda un po’ i “buttadentro”  delle trattorie di Roma: durante le festività e le celebrazioni del tempio invita la gente ad entrare e partecipare.

Cosa ne pensate di tutto questo?

Secondo voi si tratta solo di marketing per avere maggiori finanziatori o può essere un valido modo per attirare più persone in questi luoghi che nei tempi antichi erano luoghi di aggregazione e che al giorno d’oggi – in Giappone come da noi in Italia – stanno perdendo sempre più di valore?

Fonte: giapponizzati.com / komixjam.it

3 risposte a "Il tempio buddhista si fa aiutare dai manga"

Lascia un commento