
Dopo la vincita di Francesco Gabbani a Sanremo 2017 con Occidentali’s Karma, Myo Magazine ha approfondito la situazione del “movimento della consapevolezza (o presenza mentale)” e il risultato è stato pubblicato nella sezione Saggi.
Negli ultimi anni è sempre più frequente sentir parlare di meditazione, consapevolezza e tecniche di rilassamento applicate a qualsiasi cosa, proposte come una panacea per qualsiasi male dell’uomo moderno. È veramente così? A quanto pare, come nel Signore delle Mosche di William Golding una pacifica isola deserta può diventare un inferno, così la meditazione può rischiare di diventare un’arma di distruzione di massa. Questa è (ovviamente) un’esagerazione, ma negli ultimi anni si è scoperto che anche la meditazione ha il suo lato oscuro.
Lo sganciamento dal contesto buddhista e religioso, infatti, pur rappresentando un comprensibile espediente per applicare qualcosa di settoriale al mercato aperto odierno può portare ad una sfortunata denaturazione di questa antica pratica, nata in origine per qualcosa di più che alleviare il mal di testa, ridurre la pressione sanguigna o aiutare i dirigenti ad essere più concentrati e diventare così più produttivi.
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