Urna Bios: Invece delle lapidi, alberi a perdita d’occhio

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I cimiteri, si sa, sono luoghi che la gente non ama frequentare: perché sono luoghi tristi, perché incutono timore, perché ‘è chi dice che ci siamo i fantasmi…ma se al posto delle lapidi ci fossero degli alberi?

L’idea rivoluzionaria, che forse farà storcere il naso ai tradizionalisti, è di Martin Azua e ha come scopo quello di reintrodurre l’essere umano nel ciclo naturale della vita, dopo la morte – che avvenga per mummificazione, disgrazia o volontà propria. Come? Grazie a Urna Bios.

Si tratta di un’urna biodegradabile nella quale viene posto il seme di un albero e nella quale le ceneri del caro defunto vengono mescolare a torba compattata e cellulosa. Una volta che l’urna verrà interrata, il seme dell’albero prenderà nutrimento dalla torba e dalle ceneri, mentre la nostra cura e attenzione faranno il resto perché la pianta cresca forte e rigogliosa.

L’urna contiene un seme di pino, ma è possibile sostituire il seme a seconda dell’albero che preferiamo ricordi la persona defunta – magari secondo le preferenze del defunto o del posto dove sarà piantato.

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Già, dove sarà piantato…ma dove è possibile pianta l’Urna Bios? Il tema della dispersione delle ceneri è sempre molto dibattuto. Anche se in questo caso non si tratta propriamente di dispersione, la legge 130/1 ci viene in aiuto per fare chiarezza:

“L’articolo 3, comma 1 lettera c) della legge n. 130 dispone infatti che il regolamento di polizia mortuaria dovrà essere modificato facendo sì che la dispersione delle ceneri venga consentita nel rispetto della volontà dei defunti all’interno del cimitero oppure in natura oppure in aree private. In tale ultimo caso la dispersione deve avvenire all’aperto e con il consenso dei proprietari e non può dare luogo ad attività aventi finalità di lucro. La dispersione delle ceneri è vietata nei centri abitati, e per la definizione si fa riferimento al codice della strada. La dispersione in mare, nei laghi e nei fiumi è consentita nei tratti liberi da natanti e da manufatti. Chi esegue la dispersione? La lettera d) del citato articolo 3, comma 1 della legge 130/01 dispone che la dispersione delle ceneri è eseguita dal coniuge o da altro familiare avente diritto, dall’esecutore testamentario o dal rappresentante legale dell’associazione cremazionista cui era iscritto il defunto o, in mancanza, da personale autorizzato dal comune. Altra novità della legge 130/01 è la possibilità di affidare l’urna ai familiari che potranno, ad esempio, interrarla nel giardino di casa o tenerla in una stanza della casa. La dispersione, dunque, si fonda sulla volontà del defunto e non anche dei familiari. In attesa di sapere come il ministero disciplinerà la materia si inizi a dire che la volontà del defunto non può che essere provata in tre modi: con dichiarazione scritta del de cuius; con manifestazione scritta dei familiari che riportano la volontà del de cuius; con prove testimoniali attraverso sentenza del giudice.” (diritto.ittesto completo della legge)

Al giorno d’oggi si sente sempre più spesso persone che scelgono la cremazione al posto dell’inumazione e i dati lo confermano: nel 2012 le cremazioni effettuate sono cresciute del 15% rispetto all’anno precedente. Dai dati Istat le regione del nord sono quelle più dedite a questa pratica, forse per una maggiore presenza di impianti – Lombardia (25,7%), seguita dal Piemonte (137%) e Veneto (12,3%) – mentre le regioni del centro sono quelle che hanno visto una crescita percentuale maggiore: Sardegna (+63,9%), Emilia Romagna (+32,8%) e Umbria (+31,7%).

Alcuni commenti dalla rete.

https://twitter.com/_mynameisdave/status/446396672869138432

E voi cosa ne pensate?

Fonti: News Mai Viste | Martin Azua | Diritto.it | Funerali.org

 

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