Le campane tibetane diventano celle solari

Niraj Lal singing bowl

Se le campane tibetane sono utilizzate nella meditazione per dar luce alla nostra vita, perché non usarle con la luce stessa del sole per dar luce anche alle nostre case?

Il dottor Niraj Lal, dell’Australian National University ha scoperto infatti che versioni in scala  nanometrica delle campane tibetane risuonano con la luce proprio come fanno con il suono. Così ha deciso di applicare la forma della campana tibetana alle celle dei pannelli solari, per incrementarne l’efficienza nel raccogliere la luce e convertirla in elettricità.

“Attualmente i pannelli solari standard perdono una grande quantità di energia-luce che tocca la superficie […] ma se le celle hanno la forma delle campane allora la luce rimbalza all’interno molto più a lungo.”

Durante il suo dottorato, il dottor Niraj ha scoperto infatti che queste “nanocampane” manipolano la luce creando una risonanza, che, in confronto alle classiche celle piatte, ne quadruplica l’efficienza.

Il prossimo step sarà ora applicare la sua scoperta alle celle solari in tandem: questo tipo di celle assorbe la luce del sole in modo più efficiente perché sono composte da materiali diversi che possono “vedere” diverse lunghezza d’onda.

“Per una cella solare al silicio, un arcobaleno appare come del gran rosso nel cielo, esse non ‘vedono’ il blu, il verde o la luce ultravioletta – convertono tutta la luce in elettricità come se fosse rossa.” dice Niraj. “Ma quando abbiamo messo una seconda cella sopra di essa, che ‘vede’ la parte di luce blu, ma permette al rosso per passare alla cella ‘rosso-vedente’ sotto di essa, possiamo raggiungere una efficienza complessiva di oltre il 30 per cento.”

Questo sarebbe un bel passo in avanti, visto che le celle dei pannelli solari di laboratorio convertono solo 25% della luce in elettricità, mentre quelle in commercio convertono solo il 20%.

Cosa sono le campane tibetane?

Le campane tibetane o Singing Bowls sono delle ciotole di forma tondeggiante, di colore dorato, spesso con scritte in Sanscrito raffiguranti l’Ohm.

Esse sono composte da una lega che comprende i Sette metalli planetari: Oro per il Sole, Ferro per  Marte, Mercurio per il pianeta  Mercurio, Rame per Venere, Stagno per Giove,  Piombo per Saturno e infine Argento per la Luna. (NaturopataOnLine)

I sette metalli sono quelli base, ma per esempio in una campana tibetana conservata al British Museum sono stati analizzati e trovati ben 12 metalli: argento, nichel, zinco, rame, cadmio, arsenico, ferro, antimonio, stagno, piombo, cobalto e bismuto.

L’esatta ricetta per ottenere la lega originale è tutt’oggi un mistero e i dibattiti sono ancora molto accesi. (Io Benessere)

Come risuonano le campane tibetane

Scientificamente parlando si potrebbe spiegare questo fenomeno come una “concordanza di fase” quello cioè che permette a due onde di unirsi e vibrare allo stesso modo: lo stesso avviene con i pendoli che se affiancati tenderanno a oscillare dopo un po’ allo stesso ritmo.

Alcune ricerche hanno evidenziato come quando vengano suonate, le campane tibetane emettano onde alfa, particolari onde cerebrali, regolari e sincronizzate, caratterizzate da frequenze comprese tra gli 8 e i 12 Hearz: queste onde sono rilevabili durante la veglia ad occhi chiusi o nei momenti appena prima di addormentarsi. (Io Benessere)

In linea di massima ci sono due modi per fare suonare la ciotola. La si può colpire lateralmente come un gong, e la si può strofinare intorno al bordo con l’apposito legno. Generalmente le ciotole di grandi dimensioni sono fatte per essere colpite, mentre le ciotole di medie e piccole dimensioni si possono sia colpire che strofinare intorno al bordo. Chiaramente le variabili dimensioni e peso vanno ad incidere sulla scelta del metodo ideale.(Campane tibetane)

Fonti: Phys | Rinnovabili | Science in public

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